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Palline da Geisha: un mondo sensuale tutto da scoprire

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La storia

Palline vaginali, palline cinesi, palline Ben Wa o palline da geisha: tanti nomi per indicare un unico, sensualissimo oggetto del piacere.
Le loro origini sono molto antiche e legate a doppio filo alla cultura Giapponese - sempre parecchio avanti in questo panorama: la loro comparsa risale infatti al 500 a. C. in Giappone. Realizzate in avorio e metallo, erano indossate singolarmente dalle donne per procurare piacere ai loro uomini, ma ben presto scoprirono che il loro utilizzo giovava anche al proprio personale piacere e cominciarono a legare a fili di seta più palline in modo da utilizzarle in totale sicurezza.
Le palline da geisha, infatti, nascono come strumento del piacere per poi diventare un fantastico strumento per il benessere fisico, al contrario di altri toys - come i vibratori - ideati come dispositivi medici per poi essere usati per il piacere sessuale e più ludico.
In Occidente giunge notizia di questo sensazionale gioco erotico solo verso la fine del XVI secolo, grazie al viaggiatore inglese Ralph Fitch, il quale si imbattè in questa piacevole usanza nello stato di Shan, in Birmania, dove però le palline da geisha erano utilizzate dalla popolazione maschile - ebbene sì, si prestano a molteplici usi.


Cosa sono

Le palline da geisha, come abbiamo già detto, sono delle sfere vaginali realizzate in materiali differenti come il vetro, il silicone, il metallo, la plastica o anche materiali più pregiati.
È possibile trovarne di singole o in coppia, collegate da un cordino più o meno rigido, e di grandezze differenti per facilitare l'inserimento soprattutto per chi è alle prime armi.
Il vero segreto del successo delle palline vaginali è il loro interno: ogni pallina, infatti, accoglie un piccolo peso di forma sferica che ruota e oscilla colpendo le pareti delle sfere più grandi provocando una serie di vibrazioni. Una volta inserite in vagina, queste vibrazioni si trasmettono al corpo femminile, con conseguenze davvero sorprendenti: i muscoli vaginali infatti sono portati naturalmente a contrarsi per trattenere il peso.

palline da geisha

Le prima palline da geisha nascono in Giappone nel 500 a.C. dove erano chiamate rin no tama, campanelline tintinnanti.

pavimento pelvico sezione laterale

Il pavimento pelvico è composto da una complessa struttura muscolare che si estende dalla sinfisi pubica al coccige circondando e sostenendo l'uretra, la vescica e la vagina fino all'apparato ano-rettale.

intimità femminile palline da geisha

Come si indossano ed il loro utilizzo

Se è il tuo primo approccio con questo gioco erotico, allora ti consigliamo di lasciarti andare e di assumere una posizione distesa, che consenta di rilassare i muscoli vaginali e che garantisca un inserimento ottimale delle palline da geisha.
Munisciti di una buona dose di lubrificante - senza però esagerare - e respira. Direziona le palline in corrispondenza del canale vaginale e spingile, come se stessi inserendo un tampone, aiutandoti anche con il cordino: la prima sensazione che avvertirai sarà quella di "repulsione".
Non scoraggiarti, è proprio questo il meccanismo alla base del loro funzionamento: i muscoli pelvici cercheranno, naturalmente, di contrastarne la discesa e questo non potrà che procurarti piacere e giovamento.
Bene, cosa fare a questo punto? Quello che avresti fatto normalmente: la spesa, shopping, preparare la cena...noi consigliamo sempre di usare le tue palline da geisha mentre sei in movimento o mentre esegui i famosi esercizi di Kegel.
Le palline da geisha hanno un effetto particolarmente eccitante sulla donna, non solo dal punto di vista fisico - poichè aumentano la lubrificazione mantenendo sempre tonico il pavimento pelvico - ma stimolano anche la fantasia: nessuno saprà il tuo segreto, mentre sei a lavoro per esempio, salvo che tu non voglia informare il tuo partner con un messaggino focoso e prepararvi insieme ad un incontro dalle temperature elevatissime!
Come si tolgono?
Stesso procedimento. Col tempo sarai talmente abile da riuscire a mettere e togliere le tue pallina da geisha anche nelle situazioni più bizzarre o ad occhi chiusi.
Dopo averle estratte, è preferibile detergerle con un apposito prodotto antibatterico per assicurarti sempre il massimo dell'igiene.

Le pallina da geisha sono un oggetto davvero versatile: scopri ogni tipologia esistente e scegli quella che più fa al caso tuo. Soprattutto non limitarti a vivere un piacere ordinario: con le palline da geisha abbandonati ad un piacere straordinario!

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Esercizi di Kegel: un alleato per il tuo benessere

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Cosa sono

Sono definiti esercizi di Kegel le contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico. Il loro nome deriva da quello del ginecologo americano Arnold Kegel, scopritore di questa sorprendente ma semplice pratica che si è rivelata estremamente utile per migliorare lo stile di vita di chi li attua - sia di sesso femminile che maschile.
Credevate davvero che questa tipologia di esercizi fosse appannaggio esclusivamente femminile? Male, vi sbagliavate. Non solo esiste una versione for men di questa pratica, ma è efficacissima per migliorare le prestazioni sessuali.
Gli esercizi di Kegel sono essenziali per il potenziamento del tono muscolare della zona succitata: l'indebolimento del pavimento pelvico, infatti, è alla base di disagi più o meno rilevanti che influiscono in modo negativo nell'àmbito fisico e sessuale. Anorgasmia, disfunzione erettile, eiaculazione precoce, prolasso dell'utero e incontinenza urinaria...sono tutti fenomeni riconducibili all'assenza di tono muscolare dell'area pelvica.

La tecnica

Mantenere sempre in forma il perineo richiede davvero il minimo sforzo, per massimi risultati.
Gli esercizi di Kegel sono semplici da eseguire e, soprattutto, sono praticabili ovunque senza che nessuno si accorga di nulla.
Vediamo più nel dettaglio quali sono i movimenti da compiere e quale la giusta tecnica.

  1. Liberare completamente la vescica: farlo parzialmente o non farlo affatto può indebolire il muscolo pubo-coccigeo, con conseguenti difficoltà nella minzione.
  2. Contrarre i muscoli del pavimento pelvico e non rilasciarli prima di 5-10 secondi.
  3. Rilassarsi, rilasciando lentamente i muscoli in questione per lo stesso lasso di tempo dedicato alla contrazione.
  4. Effettuare circa 10 ripetizioni, 2-3 volte al giorno.

All'inizio potrebbe risultare un po' difficile mantenere contratti i muscoli pelvici per più secondi consecutivi: col tempo - neanche troppo poi - non solo sarete in grado di compiere gli esercizi di Kegel in qualsiasi momento e luogo, ma i risultati saranno sorprendenti. Se non vuoi svolgere gli esercizi di Kegel "a corpo libero", ecco pronta una eccitante alternativa: le palline da geisha, pratiche e funzionali per assicurarti tono e piacere allo stesso tempo.

E per lui? Niente paura, anche l'uomo ha i suoi assi nella manica: i plug anali, ad esempio, per permetterti di individuare facilmente i muscoli interessati.

Tra piacere e benessere

Gli esercizi di Kegel sono un toccasana per contrastare, come abbiamo visto, disturbi che potrebbero diventare un ostacolo al vivere una vita serena e spensierata sia dal punto di vista fisico e psicologico che dal punto di vista sessuale.
L’effetto della ginnastica di Kegel sulle donne - che sia fatta con l'ausilio delle palline da geisha o senza - aumenta la sensibilità del piacere durante l’amplesso, permettendo di raggiungere anche orgasmi multipli - beh, fosse anche solo per questa ragione, sarebbero da provare alla svelta!
Per le donne in dolce attesa, invece, l’allenamento del pavimento pelvico è mirato ad alleviare lo stress che questa zona subirà al momento del parto, facilitando il travaglio.
Per l’uomo, praticarli è sinonimo di controllo sulle pulsioni eiaculatorie quindi possibilità di posporre l’orgasmo e di vivere momenti intimi più appaganti.
Se praticati con regolarità gli esercizi di Kegel rappresentano un ottimo rimedio per la disfunzione erettile: a confermarlo, i risultati delle recenti ricerche pubblicate sulla nota e prestigiosa rivista scientifica Journal of the British Association of Urological Surgeons.
Un solo accorgimento: come per l’allenamento di una qualsiasi altra parte del corpo siate cauti ed attenetevi alle indicazioni fornite. Il sovraffaticamento del muscolo non giova di certo.
Per il resto, non avete più scuse: la pratica degli esercizi di Kegel non necessita nè di un abbigliamento particolare, nè di prestanza fisica...solo di buona volontà!

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Sesso anale: i segreti dedicati a lei per farlo meglio

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Il sesso anale rappresenta da sempre la fantasia sessuale più spinta nell’immaginario maschile e l’atto proibito per eccellenza, invece, per l’universo femminile.
Si tratta di un’esperienza che viene praticata dalla notte dei tempi e da allora ingiustamente condannata in ogni sua forma, tanto da essere forse tra i tabù più radicati nella società moderna. Castighi, roghi, persecuzioni...ogni sorta di limitazione ha accompagnato nei secoli questa naturale, quanto piacevole, attività.
Per questo sono ancora molti gli interrogativi a riguardo e, soprattutto per la donna, il timore di vivere un rapporto anale è parecchio presente.
Scopriamo insieme alcune piccole precauzioni per rendere il sesso anale più piacevole per lei.

sesso anale: consigli per lei

Prima di iniziare

La domanda più frequente tra le donne è: farà male? E quanto? È più piacevole che doloroso? Dubbi più che leciti, c’è da ammetterlo.
Beh sì, il dolore c’è - soprattutto le prime volte - ma in breve tempo e con qualche accorgimento si trasformerà in un dolce ed avvolgente piacere.
L’orifizio anale, infatti, è più stretto e meno elastico della vagina, ragion per cui le sensazioni legate al sesso anale sono decisamente più intense rispetto a quello vaginale, sia per lui che per lei.
Per prima cosa è bene che la donna sia preparata ad accogliere questo tipo di esperienza: come per la fatidica prima volta, entusiasmo, curiosità e voglia di sperimentare non bastano. Munirsi di una buona dose di lubrificante, ad esempio, è senza dubbio un ottimo punto di partenza: ce ne sono di specifici per il sesso anale, quelli a base siliconica - per esempio - più duraturi e scivolosi di quelli a base acquosa.

Potreste cominciare a prepararvi a questa nuova avventura stimolando l’orifizio anale con un dito e, contemporaneamente, massaggiare il clitoride per favorire un rilassamento più profondo e completo.
La fase successiva potrebbe essere quella dell’uso di un toy anale, come un plug o delle palline sempre ben cosparsi di lubrificante: l’ano non ha la capacità di autolubrificarsi, per cui siate generosi!


Come muoversi

Lentamente.
Una famosa frase recitava così: “la potenza è nulla senza il controllo”... mai come in questo caso, controllare i movimenti e dosare le energie è fondamentale.
Lasciate che sia la donna a condurre il gioco e a guidarvi, si sentirà più sicura: la prima reazione sarà certamente quella di contrarre tutti i muscoli, in atteggiamento di chiusura. Lunghi e lenti respiri aiuteranno a rilassare i muscoli e a ristabilire la serenità: accordate il vostro respiro, per sentirvi una sola cosa.
Una volta che l’uomo sarà scivolato dentro la donna, potrete godere ogni sfumatura di piacere apprezzandone l’intensità.
Sussurratevi dolci parole e non scoraggiatevi se i primi tentativi saranno un po' goffi: alla fine, non ci sono regole, basta lasciarsi andare e cavalcare l’onda dell’eccitazione e del coinvolgimento.
E se doveste proprio scoprire che non fa per voi, nessun problema: ci sono mille modi di fare l’amore!


Ricorda che...

...il preservativo riduce la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Consigliamo di utilizzare un preservativo resistente in abbinamento ad un lubrificante.


Lo sapevi che...

...la zona perianale e tutta quella perineale sono ricche di innumerevoli terminazioni nervose che, se adeguatamente stimolate, procurano appaganti sensazioni di piacere.

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Quando mettere il preservativo e' sexy

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Fare l’amore è tra le attività più belle ed appaganti che ci siano; farlo in modo protetto lo è ancora di più.
Spesso, però, il preservativo viene considerato più come un impedimento che come un alleato, soprattutto perché magari sul più bello, quando le temperature ormai farebbero impallidire persino un pompiere con anni di esperienza, occorre fermarsi per indossarlo.
Ma chi l’ha detto che esista un solo modo per metterlo?
E, soprattutto, perché dev’essere sempre e solo l’uomo a farlo?
Prima di lanciarci in questa interessante carrellata di modi eccitanti per infilare il preservativo, ricordiamo alcune piccole regole base.
Mai aprire l’involucro servendosi di forbici o oggetti affilati - anche i denti, le unghie e i gioielli possono danneggiarlo - quindi meglio spogliarsi letteralmente di tutto!
Trattenere sempre il serbatoio con le dita, per consentire la fuoriuscita di aria e scongiurare il rischio rottura.

come mettere il preservativo in modo sexy

Detto questo, siete pronti? Scopriamo quanti e quali sono i modi più sexy per mettergli il preservativo.

Parte del corpo particolarmente sensuale, le mani sono un primo metodo, classico, ma mai scontato. Basterà mantenere con due dita la sommità del preservativo e srotolarlo lungo la lunghezza del pene servendosi di entrambe le mani. Sarà come simulare la masturbazione e, si sa, questo non può che fargli piacere! Muovendo sapientemente le mani, magari accertati che non siano fredde, unirai l’utile al dilettevole: potrai fargli sentire tutto il tuo trasporto ed intanto infilargli il profilattico.

Non importa che sia abbondante o meno, il seno è una zona del corpo che i maschietti amano e allora perché non sfruttarla anche per una giusta causa?
Avvicina i seni con le braccia ed impugna tra le mani il preservativo, portandolo all’altezza del decolleté. Sempre tenendolo per il serbatoio, lascia che il tuo partner si infili al suo interno, avvolto dal tuo seno. Questa sensazione di aderenza e calore, lo manderà in orbita!

Il sesso orale è una vera e propria arte che gli uomini adorano ricevere. Praticarla per mettergli il profilattico lo renderà l’uomo più felice del mondo. Certo, non è semplicissimo ma con un po' di pratica i risultati saranno quelli desiderati.
Srotola il preservativo ricordando sempre di conservare lo spazio in cima per la fuoriuscita dell’aria, poggialo sul glande e servendoti solo delle labbra spingilo giù giù fino alla base del pene.
Siamo certi che, da quel momento, vorrà fare l’amore sempre con il profilattico!

Un metodo un po' complesso, sì, ma decisamente da capogiro.
È preferibile metterlo in pratica quando si sceglie di fare l’amore con lei sopra. Questa tecnica richiede per la donna un certo allenamento dei muscoli del pavimento pelvico, per cui se vuoi farlo impazzire e godervi del buon sesso sicuro comincia a praticare gli esercizi di Kegel, per avere una presa decisa e maggiore controllo.
Srotola il preservativo lasciando sempre in punta lo spazio sufficiente a garantire protezione, infilalo sul glande e lasciati andare dolcemente su di lui, contraendo i muscoli pelvici di tanto in tanto. Non giungere in fondo rapidamente, così da gustarvi le sensazioni centimetro dopo centimetro.

Ultimo ma non ultimo, richiedere il suo aiuto può essere molto tenero e al tempo stesso eccitante. Se ti senti impacciata o sei alle prime esperienze niente paura: affidati alle sue mani ed apprendi i movimenti giusti. Questo non potrà che unirvi di più.

Non importa quale sia il modo che più stuzzica la vostra fantasia, l’importante è che indossiate sempre il preservativo!

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Niente gita per un 12enne. La causa? Un preservativo!

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È una vicenda piuttosto controversa quella che ha interessato un ragazzo di 12 anni frequentante la scuola media del Soveratese in provincia di Catanzaro, punito ingiustamente per il possesso di un preservativo.
Sì, avete letto bene. Un preservativo ancora sigillato che il ragazzo aveva portato con sé durante la gita scolastica l’anno precedente e già ammonito per questo.
Ma analizziamo con più calma questa notizia, pubblicata sulla Gazzetta del Sud, che sta impazzando sul web sollevando polemiche e incontrando pareri contrastanti.

il primo amore

All’epoca dell’accaduto, un anno fa, il ragazzo in questione aveva 11 anni e dopo la scoperta ritenuta “scandalosa” dal personale scolastico, ha subìto un contestuale sequestro del cellulare.
Prontamente è sopraggiunta la denuncia per "abuso di mezzi di correzione” da parte dei genitori dell’alunno nei riguardi del dirigente scolastico.
Infatti, come se non bastasse, al ragazzo è stata negata la partecipazione al viaggio di istruzione.
Nell’esposto presentato in caserma dai genitori si legge “la negazione alla partecipazione alla gita scolastica sarebbe avvenuta all’interno di un consiglio di classe per quella che ci è stata indicata come una ‘grave condotta’ genericamente citata in una raccomandata in cui si formalizzava l’esclusione di nostro figlio per fatti avvenuti all’interno di un precedente viaggio di istruzione avvenuto nell’anno scolastico già concluso, per cui nostro figlio, che all’epoca aveva 11 anni, era stato già punito”.
L’esclusione del ragazzo dalla gita scolastica sarebbe da considerarsi - come sostenuto dal dirigente scolastico - “un modo per garantire la tutela dei compagni di classe”.

Questa la notizia, a voi le vostre considerazioni. Noi dal nostro canto ci auguriamo che nelle scuole tra i ragazzi si possano intraprendere percorsi di sensibilizzazione all'educazione e alla prevenzione sessuale.

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I costumi sessuali occidentali: dall'eta' arcaica alla Grecia classica

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Le culture arcaiche

Le più antiche civiltà mediterranee erano per lo più agricole e avevano prevalentemente una religione ed un sistema sociale fondati sul matriarcato nel quale vigeva la poliandria. Non per caso la dea femminile per eccellenza, la Grande Madre (Madre Terra) si sposava e si accoppiava ogni anno a primavera con un nuovo consorte, rinnovando così il ciclo della vita. Da essa dipendevano la vita e la sopravvivenza di tutti.
Le numerose statuette di figure femminili, le veneri paleolitiche, che sono la testimonianza del culto della donna come fonte perenne di vita presentano un eccesso di attributi sessuali femminili: grandi natiche, seni prorompenti e fianchi tondeggianti.
Questo culto e questa dominanza sociale del “femminile” presenti soprattutto nelle più antiche civiltà mediterranee, quale quella minoica o cretese, si trasformano poi con i micenei, in un’organizzazione sociale basata sul patriarcato, sul maschilismo e sulla poligamia.

venere età arcaiche

La civiltà spartana

Con gli spartiati, la popolazione di Sparta che si impose sui precedenti micenei, il rapporto tra uomini e donne divenne di circa 7:1. Non stupisce quindi che l’omosessualità maschile fosse particolarmente diffusa, anche se questi dovevano essere amfigeni, poiché le donne spartane continuavano a partorire figli.
La situazione opposta s’incontra a Lesbo, isola dell’Egeo. Poiché gli uomini validi lasciavano l’isola per lavoro per un lungo periodo dell’anno, si diffuse l’omosessualità femminile; ma anche in questo caso dovette trattarsi di amfigenia.
Nell’antica Atene erano quindi presenti allo stesso tempo sia l’omosessualità maschile e femminile che l’eterosessualità. Da un lato l’omosessualità femminile è vista con disprezzo e considerata come un’aberrazione (lo afferma il poeta Aristofane nel Simposio di Platone), dall’altro l’omosessualità maschile è intesa, soprattutto nella classe sociale più elevata, come la suprema espressione sia della virilità che della superiorità del “vero uomo” sull’uomo “comune”, considerato di poco superiore alla scimmia. Ci spiegheremo meglio: mentre nell’uomo “comune” trionfano gli istinti e le passioni, il “vero uomo” è libero sia dal peso del lavoro manuale che dal peso delle passioni e degli istinti, poiché egli solo è in grado di far trionfare su di essi la ragione.

i costumi sessuali dell'antica grecia

La cultura della Grecia classica

Secondo Platone l’Amore non s’identifica con gli istinti e le passioni, ma con ciò che la ragione stabilisce essere il bello che coincide sia col vero che col bene; e la ragione dice che il bello è rappresentato dall’efebo (il giovane che ha appena raggiunto la pubertà).
Nel contempo l’amante maturo ha la gioia di plasmare un’anima nobile e l’efebo trova nell’amante una specie di amico-maestro-guida, il cui esempio e la cui costante conversazione lo farà diventare un uomo degno di questo nome.

Aristofane, nel già citato Simposio platonico dedicato al tema dell’Amore, parlando dell’origine degli uomini e delle donne, afferma che essi sarebbero nati dalla divisione degli androgini, esseri primitivi che erano una sorta di fratelli siamesi, alcuni maschio-femmina, altri femmina-femmina, altri maschio-maschio. Una volta divisi, i due “mezzi esseri umani” vanno ansiosamente alla ricerca della loro perduta metà. Da qui deriverebbe secondo Aristofane, l’attrazione delle femmine per le femmine (da lui disprezzata), delle femmine per i maschi e viceversa (da Aristofane giudicata una bassa espressione di bestialità) e, infine, l’attrazione del maschio verso il maschio, che è la più sublime.

Il rapporto educativo fra un adulto maschio e un giovane adolescente si svolgeva secondo un preciso rituale:
- L’adulto amante doveva corteggiare a lungo il giovane amato con piccoli regali e attenzioni, prima di ottenerne i favori.
- Il ragazzo era tenuto a contrapporre un atteggiamento di ferma ma educata ritrosia.
- L’amante più anziano svolgeva l’opera di educazione del giovane, contribuendo alla sua formazione culturale e mondana, offrendo al giovane la possibilità di entrare nella vita sociale e politica della città.
- In cambio di ciò il giovane era tenuto a offrire all’adulto le sue grazie e a sottostare alle sue richieste sessuali.
Numerosi vasi dipinti mostrano scene di amore pederastico in cui l’adulto accarezza contemporaneamente il viso e i genitali del giovane, mentre quest’ultimo sembra spesso tenerlo a distanza e non mostrare segni di eccitazione (il pene non è eretto). Erano vietati sia i rapporti anali che orali.
Figure particolari del mondo greco erano le etère, cioè donne che si facevano mantenere in cambio di favori sessuali. Non si trattava però di prostitute povere ed ignoranti, ma di donne libere, intelligenti, colte e raffinate.

L’eterosessualità ha comunque ispirato ampiamente la letteratura fra il V e il IV secolo a.C.: Aristofane, per esempio, in due delle sue commedie più importanti, dà una straordinaria testimonianza di una chiara eterosessualità. In particolare nella commedia Lisìstrata racconta che le donne sono stufe che quei “fessi” di uomini continuino accaniti a fare la guerra del Peloponneso: guidate da Lisìstrata, decidono così di imporre agli uomini di concludere la pace ricorrendo al ricatto dello sciopero sessuale ad oltranza. Il fatto che gli uomini, dopo giorni di astinenza, si arrendono e decidono di porre fine alla guerra, dimostra che l’eterosessualità era vivissima e vigorosa.

Le civiltà antiche conoscevano anche una serie di manifestazioni che noi oggi classifichiamo come devianze o parafilie, in particolare la zoofilia, che veniva detestata e punita con la morte dalla civiltà ebraica.
Particolarmente diffuso anche l’incesto, che la Bibbia puniva persino con la morte.
Chiare testimonianze, nella mitologia greca, anche al narcisismo, derivante dal mito di Narciso, e alla scopofilia (voyeurismo).

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Quanto dura un rapporto sessuale?

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Arrivano freschi freschi dall’Australia i risultati di un nuovo studio condotto dal dottor Brendan Zietsch, del dipartimento di psicologia dell’università del Queensland, sulla durata media del rapporto sessuale.
Il medico australiano ha preso in analisi 500 coppie di diverse zone del mondo, le ha munite di un cronometro e ha chiesto loro di registrare solo ed esclusivamente l’atto sessuale: dal momento della penetrazione all’eiaculazione.
Le stesse coppie sono state poi seguite per un ulteriore periodo di 4 settimane che è servito a raccogliere una miriade di dati, rivelatisi molto interessanti.

quanto dura un rapporto sessuale

Diamo i numeri

Il dato che emerge effettuando la media matematica di tutte le performance registrate è che la durata di un rapporto sessuale non supera i 5,4 minuti - saranno felici i maschietti, che potranno allentare la tensione, ma molto meno le donne, di sicuro.
La gamma di tempistiche oscilla tra 33 secondi - forse neanche Flash avrebbe saputo fare di meglio - e i 44 minuti di una coppia ben collaudata, chapeau!
Le coppie turche durano decisamente meno della media (3,7 minuti), in contrasto con quelle provenienti da Spagna, Stati Uniti, Paesi Bassi e Regno Unito che hanno, invece, fatto registrare una significativa impennata nelle tempistiche.
Nel 2012 uno studio condotto dalla University of New Brunswick ha calcolato la durata del sesso comprensiva di preliminari. E - udite udite - 13 minuti sarebbero dedicati in media a carezze, baci, masturbazione e tenerezze varie e 7 al rapporto sessuale vero e proprio.
Viene considerato sesso “troppo breve” quello che si esaurisce nei 2 minuti; “adeguato” quello che ha durata tra i 3 e i 7 minuti; “desiderabile” tra i 7 e i 13 minuti, appunto.
È emerso un dato interessante: l’uso o meno del profilattico o l’essere circoncisi non ha nulla a che vedere con la durata.
Inoltre, le coppie particolarmente avanti con gli anni consumano rapporti sessuali molto brevi - a differenza della visione comune che vedrebbe gli anziani avvinghiati e trasportati in performance interminabili.

Curiosità

Sempre il Dottor Zietsch, al termine di un lavoro cominciato nel 2003, ha presentato la scorsa estate i risultati della sua ricerca “ sugli approcci evolutivi e genetici del comportamento umano”.
Molto interessante riscontrare - su un campione di 7500 individui di sesso sia maschile che femminile di età comrpesa tra i 18 e i 49 anni - la presenza di un gene chiamato AVPRIA responsabile nella coppia del tradimento da parte della donna.
Ebbene sì, esiste un gene dell’infedeltà peculiare all’evoluzione genetica femminile.

In sostanza, preoccupatevi sì della durata del rapporto sessuale, ma forse sarebbe anche il caso di far sottoporre la propria compagna ad un test del DNA...i risultati potrebbero essere incredibili!

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Gli usi alternativi di un preservativo

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Che il preservativo fosse utile per la prevenzione da gravidanze indesiderate ed evitasse la trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili, è ben noto a tutti o almeno si spera.
Indossarlo sempre prima di avere un rapporto sessuale è indice di grande maturità e sinonimo di rispetto per se stessi e per il partner con cui si condivide l’esperienza sessuale.
Ma, esistono altri modi più bizzarri e sicuramente insoliti per utilizzarlo: alcuni più utili, altri sicuramente divertenti.
Scopriamoli insieme.

usi alternativi preservativo idee bizzarre

Niente di cui allarmarsi - scusate il gioco di parole - è storia. Durante la Guerra del Golfo il ministero britannico riforniva di pacchi di preservativi le sue truppe sul territorio saudita, non solo da utilizzare a scopo sessuale ma anche per proteggere i fucili dalla sabbia, garantendone l’integrità.

Se sei un amante dei giochi erotici ci saranno per certo momenti in cui, complice la passione, avrai voglia di utilizzarli con il tuo partner. In quei casi, prima del passaggio e dell’uso condiviso sarebbe opportuno detergerli con prodotti antibatterici specifici, ma il tempo passa e il desiderio scema. La soluzione più immediata è ricoprirli con un profilattico. Semplice ed efficace!

Sei un pescatore o hai semplicemente l’hobby della pesca? Può capitare che tu abbia dimenticato il bobber a casa: beh, niente paura. Gonfia un preservativo, annodalo e aggiungilo alla canna da pesca...il gioco è fatto!

Nel sesso l’igiene è fondamentale. Sia che si tratti di rapporto a due, sia che si parli di masturbazione o giochi in solitaria con sex toys. Prima di passare quindi dalla penetrazione anale a quella vaginale e magari poi ancora a quella anale, è importantissimo assicurarsi una perfetta pulizia. L’alternativa rapida e più igienica è quella di cambiare profilattico ad ogni “cambio di prospettiva”.

Il nemico numero uno per una vita sana combattuto a suon di profilattici. Sì, ti basta riempirlo anche con della farina, legarlo e usarlo come antistress. Puoi decidere di sceglierne uno colorato, simpatico ed economico!

Chi non è mai capitato di avere difficoltà nell’aprire un barattolo di salsa o di sottaceti? E se non avete un amico con la forza di Hulk pronto a venire in vostro soccorso, la soluzione c’è ed è a portata di mano: utilizzate un preservativo. Il lattice crea la giusta trazione per dare un colpo secco e svitare il coperchio.

Hai un graffio, un livido e vuoi un un sollievo immediato? Prendi un profilattico, riempilo di acqua, annodalo e mettilo in freezer fino a quando non ritieni che la consistenza sia giusta - nè troppo liquido, nè troppo solido. Inserisci la tua creazione all’interno di un altro condom per evitare che sgoccioli ed è fatta! Una borsa del ghiaccio tutta per te...home made.

Sei in spiaggia e proprio non riesci a fare a meno del tuo telefono. Ma il sole, il vento, la sabbia sono super nemici della sua integrità. C’è una soluzione: introduci il tuo cellulare in un preservativo e chiudilo. Otterrai una perfetta custodia impermeabile che ti consentirà anche di utilizzare il touch screen. Perfetto!

Questo è forse l’uso alternativo del profilattico più noto. In estate, il miglior modo per rinfrescarsi e divertirsi è fare gavettoni. Chi non ci ha mai provato sfruttando un profilattico? Goliardia e risate sono assicurate.

Il profilattico è altamente infiammabile. Se non siete proprio le giovani marmotte ed è necessario accendere un fuoco servitevi di un preservativo.

Per prima cosa munisciti della cosiddetta “forchetta”, ovvero il braccio portante della fionda. Se sei appassionato di bricolage puoi costruirla con del legno. Fatto ciò prendi dei preservativi ed infilali uno dentro l’altro, magari 3 per ogni lato. Con del nastro adesivo fissali sia alla forchetta che dall’esterno, collegandoli con un laccio. Et voilà, potrai sentirti un pò come Bart Simpson.

Avremo dimenticato qualcosa?
Chissà se tra qualche anno scriveremo di viaggi interstellari realizzati grazie ad astronavi trainate da preservativi gonfiati... Nell’attesa e mentre vi divertite tra un uso e l’altro non dimenticate del ruolo primario del preservativo.

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Sex toys e masturbazione maschile

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In fatto di sex toys - si sa - le donne sono decisamente avvantaggiate. Ne vengono creati sempre di nuovi nella forma, nel colore, nei materiali e soprattutto nella tipologia di stimolazione che sono in grado di offrire.
Ma, cari maschietti, non disperate...il 2016 ha portato con sè un’interessante novità: un masturbatore per uomo simulatore di sesso orale, niente male vero?
Scopriamo di che si tratta.

La rivoluzione firmata Sqweel

Il marchio Sqweel, dopo il successo riscontrato con i modelli destinati al pubblico femminile, ha immesso sul mercato Sqweel XT un masturbatore maschile simulatore di sesso orale che promette sensazioni straordinarie di piacere.
La particolarità risiede nella doppia serie di lingue rotanti che stimolano il pene con pressione variabile, tre velocità e tre ritmi differenti. Un sex toys particolarmente complesso nel progetto e nello sviluppo che ha richiesto tempo per essere perfezionato. Offre una sensazione del tutto unica, una fantastica variante ai preliminari.
La produzione di nuovi articoli prettamente maschili è in crescita poiché - meglio tardi che mai - l’uomo sta sviluppando un sempre maggiore interesse verso i sex toys per uomo, sia per la masturbazione sia per un uso condiviso con il partner.

masturbazione maschile e sex toys per uomo

Un 2016 tutto maschile

Pare, infatti, che questa non sia l’unica ventata di innovazione in questo panorama.
Uno studio presentato dal Mel Magazine ha rivelato il crescente interesse degli uomini eterosessuali verso i sex toys ma - udite! udite! - anche nei riguardi della stimolazione anale!
Per condurre la ricerca, la psicologa Allison Kirschbaum ha investigato sulle abitudini intime di centinaia di uomini, ponendo loro domande sulla masturbazione e quanto è emerso ha dell’incredibile.
Il 24% degli intervistati ha ammesso di procurarsi ulteriore piacere con un anal toy, mentre il 32,2% ha già usato un vibratore.
La dottoressa, che ha presentato i risultati durante una conferenza scientifica a tema sessuale ad Albuquerque, si auspica una maggiore spinta degli uomini a vivere una sessualità più frizzante e curiosa. E di sicuro l’immissione sul mercato di giochi erotici come Sqweel XT non può che incoraggiare il loro appetito.

Non siate timidi: masturbarsi è quanto di più naturale ci possa essere e poi, per sfruttare le parole di Woody Allen “Se io faccio così bene l’amore, è perchè mi sono esercitato a lungo da solo”. Prendete esempio e divertitevi!

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Bondage, parliamone!

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Bondage è un termine inglese, non molto conosciuto fino a qualche tempo fa, diventato famoso con il successo della trilogia di romanzi erotici intitolata 50 Sfumature di Grigio. Viene tradotto in italiano con il vocabolo “schiavitù”.

Cos’è il bondage

Il bondage consiste in una serie di pratiche sessuali, con un retrogusto un pò voyeuristico, basate principalmente sulla costrizione fisica.
Si tratta di giochi di ruolo in cui i due partner si alternano in una danza di dominazione e sottomissione, per eccitarsi e provare piacere.
Nulla di macabro o violento in tutto questo, sia ben chiaro: sono giochi erotici condotti da persone adulte nel rispetto reciproco.
Il bondage, infatti, noto anche come BDSM si basa su tre regole fondamentali: deve essere sicuro, sano e consensuale - questa formula fu coniata nel 1984 dall’attivista David Stain, per distinguere il bondage da pratiche autodistruttive.

cos'è il bondage

Ruoli e tecniche

Che sia occasionale o duratura, ogni pratica bondage che si rispetti necessita di una scelta dei ruoli: si è chiamati a scegliere se si vuole essere la persona dominante - master - o sottomessa - slave. Chi sceglie di assumere entrambi i ruoili è definito switch.
Le tecniche si possono distinguere in sei categorie:

  • Raggruppamento di alcune parti del corpo tra loro e costrizione;
  • Divaricazione o separazione di parti del corpo;
  • Collegamento di parti del corpo ad oggetti esterni, come muri o sostegni;
  • Restrizione dei consueti movimenti del corpo;
  • Sospensione del corpo a sostegni o al soffitto;
  • Immobilizzazione completa del corpo - detta mummificazione - fino a raggiungere una vera deprivazione sensoriale.

Ogni categoria può subire variazioni anche in relazione agli strumenti utilizzati e alle modalità di utilizzo.
Il più delle volte la persona sottomessa e che si lascia legare è di sesso femminile, retaggio della cultura orientale che ha dato le origini a questo genere di pratiche.

Oggetti coinvolti

In questo caso più che mai c’è tutto un “corredo” di accessori bondage e articoli da adoperare.
La corda è l’accessorio principale per onorare quest’arte.
Anche manette, fasce, costrittivi, bende, frustini, sculacciatori sono l’ideale per contornare l’esperienza.
Non resta che creare una personalissima valigetta contenente i “ferri del mestiere” e soprattutto non lasciare mai a casa una buona dose di fantasia.

Rischi e precauzioni

La pratica del bondage non è da sottovalutare. Se intrapresa con scarsa consapevolezza e se non si rispettano le regole base può comportare dei danni all’incolumità dei protagonisti coinvolti.
È importante non praticarlo se non si conosce bene il partner e non si ha la completa fiducia l’uno nell’altro, se non si ha una padronanza assoluta delle movenze e delle “operazioni” da compiere o se uno dei due partner non è del tutto convinto e consenziente.
Ma soprattutto il bondage è nemico di alcool e droghe.
I rischi possono essere davvero elevati se non si prendono le giuste accortezze e se non si ha dimestichezza.

Se siete alla prime armi, sperimentate ma in modo soft!

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Sex toys come nuovi, in poche semplici mosse

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Sempre più persone scelgono di arricchire la propria vita sessuale introducendo sex toys sia nel rapporto di coppia, sia per migliorare le proprie esperienze autoerotiche.
Non c’è niente di più bello che trovare il gioco erotico che fa per sé, in grado di incrementare il piacere e lasciare un senso di totale soddisfazione.
In questo àmbito più che mai, occorre dedicare una cura speciale a questi alleati del benessere, così da poterne giovare a lungo ma anche, e soprattutto, per salvaguardare la salute propria e del partner.

I materiali

Prima di dedicarsi alla pulizia dei sex toys è importante conoscere i materiali con cui sono realizzati, per scegliere il metodo giusto di igienizzarli.
Se il materiale è poroso - come ad esempio la gomma o la plastica dura - è preferibile durante l'utilizzo ricoprire il proprio toy con un profilattico, soprattutto se si sceglie di condividerlo con il partner, poiché difficilmente si riuscirà a detergere completamente la superficie.
Nessun problema invece con i sex toys in silicone.
Le salviettine umidificate, ad esempio, sono un buon metodo, soprattutto se si desidera una pulizia immediata, ma - teniamo a precisarlo - non assicurano una detersione completa.

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Come pulire i sex toys

L'unico modo per detergere e disinfettare i sex toys è utilizzare degli spray antibatterici appositi. In commercio esistono prodotti detergenti antibatterici specifici, toy cleaner, creati dalle stesse aziende che producono toys e quindi perfetti per la pulizia accurata e profonda dei giochi erotici. Con un ph neutro e soluzioni dermatologicamente testate, sono prodotti sicuri al 100% per il corpo, gli unici in grado sia di garantire un'igiene totale dei sex toys sia di evitare il contagio di malattie sessuali, in caso di toys condivisi.
Se però non disponete di un prodotto specifico, il metodo tradizionale dell’acqua e sapone andrà ugualmente bene: purché il sapone sia neutro, delicato e privo di profumo e l’acqua tiepida. Ma ricordate: in questo caso avrete solo deterso i vostri toys senza avere eliminato eventuali batteri.
Se il gioco è alimentato a batteria prima di procedere con la pulizia estraete le pile ed evitate in ogni caso di immergerlo in acqua. Dopo aver lavato i vostri sex toys asciugateli con un panno morbido che non lasci residui.
Per i dildo o toys privi di motore, nessun problema! Lavarli sotto acqua corrente è l’ideale, potrete persino inserirli in lavastoviglie, monitorando però la temperatura.

Non ponete limiti al vostro piacere, ma con un occhio particolare all’igiene!

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Tipi di vibratori per lei: come scegliere?

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Guida alla scelta

Ne hai sentito parlare su blog e giornali ma - un po’ per pudore un po’ perché non sai da dove iniziare - non hai mai approfondito l’argomento?
Una guida tra tutti i tipi di vibratori potrà aiutarti nel fare un po’ di chiarezza e - se lo vorrai - guidarti nella scelta del tipo di vibratore perfetto per te.

quanti tipi di vibratori esistonoIn 7 punti tutto ciò che ti serve sapere per scegliere tra tutti i tipi di vibratori quello che fa al caso tuo.

  1. Piacere solitario o condiviso?
    Non che un vibratore abbia un uso esclusivo - intendiamoci - e precisiamo che ogni vibratore può essere usato sia per momenti di autoerotismo sia per momenti di coppia. Esistono però vibratori pensati per essere utilizzati in coppia. Sono gli inconfondibili vibratori di coppia con la forma a C che, indossati durante la penetrazione, stimolano contemporaneamente clitoride, punto G e pene in modo da fare sesso condividendo le stesse vibrazioni ed una stimolazione più intensa.
  2. Quale zona erogena stimolare?
    Inutile spiegarti che in base alla zona che vuoi stimolare dovrai orientarti verso diversi tipi di vibratori. Scopriamo insieme quali.
    - Per stimolare il clitoride. Dalla forma più discreta e con un’impugnatura comoda ed ergonomica, questi vibratori clitoridei permettono di stimolare in maniera più decisa il clitoride massaggiandolo a tuo piacimento. E se rientri nella categoria delle appassionate del sesso orale, quelle che proprio non riescono a rinunciare al cunnilingus, esistono degli stimolatori clitoridei che simulano alla perfezione le intense ed estasianti sensazioni del sesso orale.
    - Per stimolare la vagina. Iniziamo col dire che la maggior parte dei vibratori classici sono vaginali. Tra questi distinguiamo, in base alla loro forma, quelli più classici da quelli, per esempio, per punto G che, grazie alla loro forma ergonomica e ad una speciale curvatura in punta, riescono a raggiungere il famigerato punto G regalando senza dubbio un piacere unico ed intenso.
    - Per stimolare clitoride e vagina insieme. Per un orgasmo combinato e per le più insaziabili presentiamo i vibratori rabbit, dall’inconfondibile linguetta a forma di coniglio. Stimolano contemporaneamente il punto G e il clitoride raddoppiando le sensazioni di piacere.
    - Per stimolare l'orifizio anale. Sinuosi vibratori e morbidi plug vibranti per la penetrazione anale, per orgasmi anali e sensazioni di piacere davvero molto più intense.
  3. Dove utilizzarlo?
    Sotto la doccia o a cena dalla suocera? Un vibratore può essere davvero utilizzato ovunque lo dica la tua fantasia. Capiamone di più.
    - Sotto la doccia o nella vasca da bagno. Nella top ten dei luoghi eccitanti: accertati prima però che il vibratore che stai usando faccia parte dei tipi di vibratori impermeabili, non vorrai rovinare tutto ancora prima di iniziare!
    - A cena dalla suocera o a casa di amici. Situazioni estreme in cui nessuno mai penserebbe di poter utilizzare un vibratore: a meno che non si abbia un eccitante ovetto vibrante. Azionabili con un telecomando wireless, gli ovetti vibranti uniscono al piacere delle vibrazioni l’intrigo di poterli utilizzare davvero ovunque ed ogni volta che tu e il tuo partner lo vogliate, accrescendo l'intesa di coppia.
  4. Quale forma scegliere?
    Spesso la forma è dettata dalla zona erogena che intendi stimolare, tuttavia esistono tipi di vibratori dalla forma fallica decisamente esplicita con venature stimolanti e con testa ricurva a forma di glande, ma anche altri dal design più raffinato ed elegante. Ci sono, inoltre, vibratori dalla forma assolutamente insospettabile, come quello a forma di rossetto o a forma di paperella, ideali da tenere nella borsetta o sul bordo della tua vasca da bagno senza che nessuno se ne accorga.
  5. Di quale dimensione?
    Chi lo ha detto che un grande piacere corrisponde a un grande vibratore? Anche quelli più piccoli possono sorprendere tanto quanto quelli più grandi. Certamente i più piccoli sono più pratici e discreti (e possono essere inseriti in borsa, per usarli davvero ogni volta che lo si desidera), quelli più grandi, però, appagano solo alla vista… che dire di più? Noi consigliamo dimensioni ridotte per chi è alle prime armi e per chi preferisce un approccio un po’ più soft.
  6. Intensità di vibrazione
    C’è chi si accontenta di un’unica ma decisa intensità di vibrazione e chi invece da un vibratore esige il massimo della potenza e un numero di vibrazioni diverse tra cui poter scegliere. Sul mercato esistono così tanti tipi di vibratori: alcuni con un’unica modalità di vibrazione e intensità crescente, altri con diversi programmi di vibrazione, facilmente selezionabili, per sensazioni di piacere ogni volta diverse. A voi la scelta, dunque.
  7. Pile o litio ricaricabile?
    Dipende da quanto vuoi che i tuoi momenti di piacere siano ecosostenibili! Ci sono infatti love toys femminili che funzionano con le pile e altri invece che funzionano con batteria al litio - più durature e maggiormente ecosostenibili delle prime. L’ultima frontiera sono i vibratori con batterie al litio ricaricabili con il cavo USB che puoi collegare direttamente dal PC per averli sempre pronti all’uso.

Dopo una carrellata così dovresti avere le idee più chiare e, se alla fine avrai ancora qualche perplessità, non ti resta che farti guidare dall’istinto.

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Spogliarello: l'arte della seduzione

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Lo spogliarello è di sicuro il siparietto più sexy e più gettonato in materia di seduzione.
La storia del cinema, ad esempio, è ricca di scene divenute celebri proprio per questi stacchetti mozzafiato o ironici, ricorderete senza dubbio “Full Monthy” o “Nove settimane e mezzo”.
Di recente, non solo sempre più donne si cimentano in questa sensualissima pratica ma, in numero crescente, anche i maschietti sono sempre più disposti a prendersi meno sul serio e a mettersi molto più in gioco.

La giusta atmosfera

Come per ogni spettacolo che si rispetti, anche per lo spogliarello è importante creare la giusta atmosfera.
Per prima cosa assicurati che la luce sia soffusa: puoi servirti di candele che, oltre a creare quel gioco di ombre misterioso e a rischiarare solo il meglio di te, inondino l’ambiente di sensuali fragranze.
Altro elemento fondamentale è la musica. Scegli con cura i brani con il giusto ritmo: non dovrà essere né troppo lento né troppo sostenuto. Sarà proprio la musica a scandire i tuoi movimenti e se avrai centrato il sound, la tua performance potrà solo essere valorizzata e maggiormente ricordata.
Un calice di vino prima di cominciare scioglierà il ghiaccio e allenterà la tensione iniziale, rendendo l'atmosfera ancora più maliziosa ed intrigante.
Pronti? Si parte!

luce soffusaDosa le concessioni

Per rendere il tuo spogliarello più piccante ma anche più professionale, ti consigliamo di porre dei paletti: ad esempio, vieta al tuo partner di parlare o, meglio ancora, imponigli di “non toccare”. Questa limitazione non farà che accrescere il desiderio di possederti e di godersi la tua immagine con l’acquolina in bocca.
E se lui proprio non riesce a resistere, tanto meglio: ti basteranno una sedia e delle manette ed il gioco è fatto! Il desiderio salirà alle stelle.

L’abbigliamento

Il punto cruciale in uno spogliarello è proprio l’abito: che non fa il monaco sì, ma in questo caso ha un ruolo fondamentale.
Avvolgi il tuo corpo in indumenti che non lascino segni e che siano costellati di cerniere o di bottoni: del resto il bello dello spogliarello è tutto lì, nella suspence dell’attesa.
Un’idea sicuramente molto eccitante può essere quella di indossare un abito o un completo all’apparenza “severo”, per fare esplodere, poi, la bomba sexy che c’è in te.
E sotto il vestito? Lui preferirebbe niente, ma che gusto ci sarebbe?
Indossa capi sexy e lingerie provocante: le autoreggenti con annesso reggicalze sono d’obbligo.
Fai parlare la tua femminilità attraverso un corsetto, un tanga in pizzo o dei copricapezzoli sotto il reggiseno.

come sedurre con uno spogliarello sexyAndamento lento

Muoviti lentamente, senza fretta. Passi piccoli e felpati come quelli di una pantera. Avvicinati alla bocca del tuo lui e sfiorala con la tua...potresti anche accarezzargli le zone più sensibili, sfruttando la sua immobilità per fargli completamente perdere la testa.
Solo dopo aver giocato un po’ con lui come fa il gatto con il topo comincia il tuo show.
Togli per primo tutti gli accessori, gioielli, cintura, cappello - se ne hai indossato uno.
Poi passa agli indumenti. Sbottona la camicia bottone dopo bottone e pian piano sfilati la gonna: restare solo con la biancheria e le scarpe col tacco a spillo è un’ottima mossa.
Giragli intorno, sii voluttuosa...fagli capire cosa lo attende: puoi addirittura decidere di lasciare per qualche minuto la stanza per tenerlo con il fiato sospeso.
Quando sarai completamente nuda, accarezzati, toccati i capelli, seducilo come piace a lui.

Conserva sempre una buona dose di ironia, all’uomo piace molto.
E se ti senti impacciata o se proprio non ti riesce la parte della gattona o ti scappa da ridere che ben venga: sdrammatizza con un sorriso o con un gesto dolce come una carezza o fingendo di voler fare l’amore li, con lui, su di lui...lo manderai dritto dritto in orbita.
Sii te stessa, sempre. Questa è la chiave.

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Preservativo rotto: cosa fare

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Utilizzare il preservativo durante il rapporto sessuale è la scelta più responsabile che una coppia possa compiere, sia per prevenire il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, sia per evitare gravidanze indesiderate e poter vivere, così, il sesso in maniera serena e rilassata.
Può capitare, rarissime volte - le statistiche confermano una percentuale molto bassa di 4 casi su 1000 - di ritrovarsi con il preservativo rotto dopo aver consumato un rapporto sessuale.
La reazione più immediata è di sicuro quella di farsi prendere dal panico: che il preservativo si sia rotto prima o dopo l’eiaculazione, il rapporto comunque non potrà più essere considerato completamente protetto.

paura per preservativo rottoPerché il preservativo si rompe?

Come già anticipato, scoprire che il preservativo si sia rotto è un evento molto raro; se dovesse, quindi, capitare più spesso potrebbe essere conseguenza di un utilizzo errato.
Le cause principali per ritrovarsi con un preservativo rotto sono da attribuirsi:

  • alla scadenza: è molto importante verificare che il profilattico non sia scaduto. Su ogni involucro è riportata la data di scadenza che è necessario rispettare;
  • alla conservazione: mai esporre un preservativo a fonti di calore o tenerlo in tasca, nel portafoglio - e magari sedertici su. Esistono delle apposite scatolette portapreservativi, pratiche e simpatiche. Provale!
  • al modo di indossarlo: basterà seguire pochi accorgimenti. Estrarlo dal suo involucro evitando oggetti affilati, appuntiti o anche le unghie e indossarlo stringendo sempre il serbatoio tra pollice ed indice, favorendo così la fuoriuscita di aria. Le bolle, infatti, possono provocarne la rottura.
    Se necessario, cospargere la sommità del preservativo di lubrificante a base acquosa o siliconica: questo limiterà l’attrito durante la penetrazione;
  • alla taglia: ebbene sì, anche i preservativi hanno una taglia. Con uno troppo grande o troppo stretto il rischio di vedere il preservativo rotto si moltiplica.
    Ricordiamo anche che il preservativo va sempre inserito sul pene in erezione, poggiato sul glande e srotolato con molta delicatezza mantenendo appunto il bordo verso l’esterno.

Come agire dopo la scoperta?

Di certo apprendere che il preservativo indossato si sia rotto non è piacevole per nessuno.
Nonostante ciò, è essenziale cercare di mantenere la calma e pensare a mente lucida sul da farsi.
Per prima cosa lavare le parti intime con detergenti neutri e non aggressivi.
Step successivo - e decisamente fondamentale - è quello di rivolgersi al proprio medico, il quale senza esitazioni, certamente prescriverà la famosa pillola del giorno dopo che può essere assunta entro 72 ore dal rapporto sessuale (certo, prima la si prende più efficace sarà l’effetto).
Qualora il preservativo si fosse rotto in seguito ad un rapporto occasionale o con un partner con malattie veneree non c’è tempo da perdere: entro 15 giorni dall’accaduto è opportuno sottoporsi al test dell’HIV per fugare ogni possibile dubbio.

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Problemi di erezione. I rimedi

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Cosa sono i problemi di erezione? La definizione

Meglio noti come disfunzione erettile, i problemi di erezione riguardano l'incapacità di ottenere o mantenere un'erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente.

Quando si può parlare di disfunzione erettile?

Si parla di problemi di erezione quando, nonostante un buon desiderio sessuale, non si ha un adeguato afflusso di sangue al pene e di conseguenza non si raggiunge una buona e duratura erezione.

problemi di erezione maschile

L'eccitazione sessuale e quindi l'erezione dipendono da una serie di fattori che coinvolgono l'apparato vascolare, endocrino, muscolare e neurologico. Per cui, di fronte a problemi di erezione, il primo consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di rivolgervi ad un medico.
Detto ciò, se dietro al problema non si cela alcun disturbo fisico o psicologico riscontrato dal medico specialista, qualche piccolo e semplice accorgimento potrebbe contribuire a tenerlo alla larga.

  1. Fare attività fisica. In realtà, questo è un consiglio evergreen: l’esercizio fisico, infatti, non è utile solo per contenere ed evitare questo problemino tutto maschile, ma migliora la circolazione sanguigna, previene l’artrosi e, più in in generale, favorisce uno stile di vita più sano. Sono da preferire sport come jogging e trekking che, se praticati con moderazione, migliorano il funzionamento del cuore e dell’apparato respiratorio e il nuoto che migliora la resistenza allo sforzo, la frequenza cardiaca e il ritmo della respirazione.
    I più i pigri, invece, saranno contenti di sapere che bastano solo 30 minuti di camminata veloce per ridurre considerevolmente il rischio di disfunzione erettile.
  2. La scelta di una dieta sana. Studi dimostrano che evitare cibi fritti o a lunga conservazione - e quindi ricchi di conservanti - aiuta ad avere una migliore prestazione sessuale. Pare esista anche una dieta "amica del sesso" a base di frutta, verdura e cereali.  Da evitare, invece, per il succitato problema maschile, cozze, polpo e sgombro che, al contrario, possono favorire l’insorgere del disturbo.
  3. Smettere di fumare e ridurre l’assunzione di alcool. Un’altra sana abitudine questa che può condurvi a risolvere problemi di erezione. Sicuramente il fumo rappresenta uno dei fattori di rischio più importanti: provocando una sclerotizzazione sulle arterie rende più difficile la circolazione del sangue determinando un minore afflusso sanguigno al pene e quindi problemi di erezione.
    L’abuso di alcol, allo stesso modo del fumo, causa gravi danni al sistema cardiocircolatorio.
  4. Praticare regolarmente gli esercizi di Kegel. Assieme ad una costante attività fisica si può associare la pratica degli esercizi di Kegel: ideati da un ginecologo statunitense, prevedono di compiere una serie di contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico. Essere costanti nel praticarli migliorerebbe l’erezione maschile al momento dell’atto sessuale: una sorta di preparazione atletica, insomma.

Ci teniamo a precisare che le informazioni contenute in questo articolo non sostituiscono le indicazioni di una consulenza medico-specialistica. Pertanto, in caso di problemi di erezione, consigliamo di contattare il proprio medico.

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Anello vibrante: come si usa

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anello vibrante: come si usaNiente è meglio di un anello vibrante per tenere uniti due amanti!
All’interno di una coppia, si sa, il sesso gioca un ruolo fondamentale.
Mantenere sempre viva la fiamma della passione ed appagare il desiderio di entrambi i partner è, quindi, essenziale.
Il modo migliore per farlo è giocando e tra tutti i sex toys a disposizione, l’anello vibrante è quello che regala intenso piacere sia a lei che a lui.

Scopriamo cos’è un anello vibrante e come si usa

L’anello vibrante è uno stimolatore erotico di forma circolare, realizzato con materiali ipoallergenici e molto elastici come l’elastomero o il silicone per poter essere indossato da chiunque e adattarsi a tutte le dimensioni.
L’estremità superiore dell’anello vibrante presenta solitamente un bussolotto vibrante che può assumere forme disparate, mirato alla stimolazione del clitoride.
Come si usa l’anello vibrante?
Niente di più semplice. Basta indossarlo, azionarlo con l’apposito tasto e lanciarsi in mirabolanti avventure sessuali.
Durante la penetrazione le vibrazioni regaleranno piacere ad entrambi i partner, propagandosi lungo tutta la lunghezza del pene e per essere trasmesse ad una delle zone erogene più sensibili della donna, il clitoride.
Si può decidere di cospargere il bussolotto con del lubrificante a base acquosa per rendere ancora più piacevole il momento.
Sul mercato ci sono davvero anelli vibranti di tutti i tipi: alcuni modelli consentono anche di interrompere e riprendere il ritmo della vibrazione, veri e propri sex toys da lavare e riutilizzare, altri invece sono monouso con una durata di 20 minuti.

Che duri venti minuti o per sempre, vale sempre la pena provarlo.

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Anello vibrante: come si mette

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Indossare un anello vibrante è più semplice di quanto si possa pensare.
Il materiale elastico con cui questi toys vengono realizzati li rende particolarmente flessibili e adattabili a tutte le dimensioni del pene.
L’anello vibrante procura benefici ad entrambi i partner, permettendo di condividere un piacere unico. Dopo aver visto come si usa, vediamo come si mette un anello vibrante.

anello vibrante come si metteMa come si mette un anello vibrante?

Niente paura, scopriamolo insieme.
Innanzitutto munisciti di un anello vibrante - le forme e i modelli disponibili sono innumerevoli, a te la scelta - il passo successivo consiste nell’indossarlo alla base del pene eretto.
La sua aderenza all’organo maschile impedirà il deflusso del sangue, donando al membro maggiore virilità e prolungando così non solo l’erezione, ma anche la durata del rapporto sessuale.
In questo modo la donna godrà sia del maggior inturgidimento del pene sia della stimolazione diretta del bussolotto vibrante dell’anello direttamente a contatto con il clitoride. Ma non è tutto: sarà anche l’uomo a godere dell’azione vibrante dell’anello: la vibrazione infatti, parte dal bussolotto ma si propaga per tutta la lunghezza del pene provocando piacere sia per lui che per lei.

Oltre l’uso comune

C’è un altro modo per posizionare l’anello vibrante, quindi se sei uno sperimentatore e non l’hai ancora mai provato fatti avanti.
È possibile, infatti, anche indossare l’anello vibrante posizionando il bussolotto vibrante dietro ai testicoli: in questo caso l’azione dell’anello sarà quella di migliorare la durata della performance sessuale, mantenendo più a lungo l’erezione e permettendo alla coppia di giungere insieme all’apice del piacere.

Avresti mai pensato che un toy cosi piccolo e semplice regalasse così tante varianti di piacere?

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Sesso anale per la prima volta

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«Vorrei fare sesso anale, sarà la prima volta per me, ma ho paura. E se mi fa male? E se poi non ci piace? Quale sarà la posizione migliore?»

Chiunque abbia pensato di fare sesso anale si sarà sicuramente posto queste domande: ogni "prima volta" porta con sé sempre una marea di dubbi e timori, molto spesso legati solo ad un eccessivo senso del pudore o a pregiudizi. Cerchiamo insieme di scioglierne qualcuno e di dare qualche consiglio utile per la prima volta anale.

Come abbiamo già avuto modo di raccontare, la penetrazione anale porta ad un orgasmo decisamente più intenso di quello vaginale, ma rispetto a quest'ultimo presenta alcune differenze, a partire dalla lubrificazione.

la prima volta col sesso anale

Ma andiamo con ordine. Un elenco puntato (e puntuale) di cose da fare per la prima volta forse semplificherà le cose.

  • Mai farlo se non si è pronti entrambi. Fare sesso anale per la prima volta, come tutto ciò che non si è ancora mai fatto, porta con sé sicuramente fascino e attrazione ma anche una sorta di paura. Liberarsi consapevolmente da tutti questi (come vedremo) infondati timori è sicuramente la prima cosa da fare.
  • Rilassa i muscoli. Distendere i muscoli non solo dell'ano ma anche del perineo e delle cosce agevolerà la penetrazione: rilassatevi, state per vivere un'esperienza orgasmica stellare.
  • La lubrificazione. L'ano, come la vagina, è una zona particolarmente sensibile ma a differenza di questa non si auto-lubrifica naturalmente. L'assenza di lubrificazione rende la penetrazione più dolorosa e difficile: bisognerà quindi munirsi di un lubrificante intimo, meglio se specifico per la penetrazione anale, sono più scivolosi e durano di più. Usate un buon lubrificante anale e non lesinate!
  • L'importanza dei preliminari. Stimolare il corpo del partner aumentando progressivamente il grado di eccitazione prepara il terreno per una buona distensione muscolare e per una penetrazione meno dolorosa. Stuzzicate il vostro partner nelle sue parti più sensibili, soprattutto nella zona anale, e sentite il suo respiro aumentare pian piano.
  • La posizione più comoda. Quale posizione scegliere per la prima volta anale è una decisione che va lasciata a chi riceve la penetrazione. Solo chi sta per essere penetrato conosce il grado di dolore che la penetrazione anale sta provocando.
    Sicuramente la posizione preferita dal partner attivo è quella "da dietro", con il partner passivo "a gattoni", quella invece che noi consigliamo per la prima volta è la posizione "a cucchiaio", dove entrambi sono sdraiati uno di fianco all'altro, chi penetra cinge l'altro da dietro e lo conduce verso il piacere. Questa posizione, rispetto alla prima, aiuta entrambi ad essere rilassati, oltre a permettere a chi sta ricevendo la penetrazione di calibrare i movimenti.
  • Delicatezza e pazienza. Un'intrusione brusca e irruenta non è assolutamente quello che deve succedere. Nel sesso anale, soprattutto nella prima volta, bisogna avere una buona dose di pazienza e di delicatezza. Sono quindi da evitare colpi bruschi e movimenti troppo decisi. Da preferire, invece, una stimolazione dolce ed una penetrazione lenta e graduale.
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Guida ai sex toys

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Tutto quello che devi sapere prima di scegliere il tuo sex toys

VIbratori

Di vibratori ce sono così tanti che è impossibile non trovare quello che fa per te.
La maggior parte delle donne raggiunge l'orgasmo attraverso la stimolazione del clitoride: è questo il motivo per cui i più amati dalle donne sono gli stimolatori clitoridei. Si riconoscono per la loro forma ergonomica, perfetta per accarezzare dolcemente e intensamente allo stesso tempo, una delle zone erogene più ricettive dell’anatomia femminile.
E per le più esigenti o per quelle che "ok il clitoride ma anche la vagina ha bisogno delle giuste attenzioni" abbiamo i rabbit: l’evoluzione dei classici e l’unione di vaginali e clitoridei, per una doppia stimolazione ed una percezione del piacere da capogiro.
Non penserai mica che sia tutto qui... Tra i vibratori più amati ci sono ancora:

  • I mini e discreti: ideali per chi è davvero alle prime armi, sono più piccoli e più pratici sia da usare che da portare insieme per usarli ogni volta che vien voglia di farlo.
  • I classici: per chi preferisce una stimolazione classica con una forma semplice.
  • I punto G: non hanno bisogno di presentazioni. Sono tra i più amati dalle donne, fanno il loro lavoro in modo impeccabile tanto da poter creare dipendenza.
  • Di coppia: per godere insieme, hanno una forma caratteristica tanto da riconoscerli a distanza. Si inserisocno in vagina e iniziano a vibrare stimolando lui e lei insieme. Rientrano senza dubbio nella top five dei vibratori migliori.
  • Vibratori design: per le più sofisticate, per quelle che preferiscono un toys per nulla evocativo. A guardarli non diresti mai si tratti di sex toys.
  • I realistici: per quelle che hanno bisogno di un oggetto che sia quanto più simile possibile alla realtà. Offrono sensazioni davvero simili a quelle di una reale penetrazione.

Pro: stimolazione ogni volta diversa
Contro: per funzionare devono essere carichi
Ideale per chi: non si accontenta di un solo orgasmo

Dildo

Sex toys di forma più o meno fallica e non vibranti: i dildo sono i primi sex toys ad essere messi a punto dall'uomo. I dildo più popolari sono i realistici, con fattezze molto vicine ai reali membri maschili, e i dildo in vetro che si caratterizzano per la capacità di trasmettere sensazioni di caldo/freddo.
Gli strap-on dildo, invece, sono ideali per coloro che si sentono - come dire - un po' più avventurosi, perfetti sia per coppie omosessuali che eterosessuali, desiderose di spingersi oltre i propri limiti.

Pro: completamente silenziosi
Contro: il lavoro è tutto manuale
Ideale per chi: ama una stimolazione delicata ma non troppo

Anal toys

Ciò che riguarda il lato B e la sua stimolazione genera sempre un po' di timori, ma tutto sta nel rompere il ghiaccio e superare la paura iniziale per rendersi conto che l’orifizio anale e il perineo sono zone altamente ricche di terminazioni nervose e che, se stimolate a puntino, regalano un piacere senza precedenti.
Quindi perchè privarsene? Ci sono tre tipi principali di anal toys:

  • Palline anali, morbide e flessibili, sono senza dubbio il miglior anal toys per iniziare! Solitamente sono assemblate in fila, connesse da una stringa e collocate in ordine crescente: dalle più piccole di diametro alle più grandi, per consentirti un inserimento graduale.
  • Dildo anali, invece, regalano sensazioni più intense, si caratterizzano per la particolare impugnatura che rende sicuro sia l’ingresso che la fuoriuscita del toy.
  • Butt plug, invece, sono quelli che ti danno quella sensazione di incredibile pienezza: una volta inseriti si ancorano perfettamente per giocare con serenità.

Qualunque sia l'anal toys che deciderai di provare, ricordati sempre di usare un buon lubrificante intimo, per evitare fastidio o dolore.

Pro: sensazioni di piacere più intense
Contro: è richiesta particolare attenzione nell’uso
Ideale per chi: ama una stimolazione più decisa

Masturbatori uomo

Dedicarsi dei momenti di piacere in solitaria è cosa buona e giusta. Se lo si fa utilizzando un apposito accessorio diventa anche più interessante.
La grande distinzione da fare tra i masturbatori maschili è quella tra:

  • Meccanici, in cui è l’uomo a generare il movimento in modo manuale,
  • Elettrici, con i quali non devi far altro che azionarli e goderti ogni sfumatura di piacere.

Tutti condividono una caratteristica comune: la guaina interna dove alloggiare il pene è sempre realizzata in materiali molto morbidi e ricchi di rilievi e nervature per stimolare ulteriormente il pene. Anche in questo caso è bene utilizzare dei lubrificanti, per rendere più scorrevole e piacevole il gioco.

Pro: sensazioni molto vicine ad un rapporto sessuale o ad un rapporto orale
Contro: quelli meccanici possono essere usa e getta; entrambi necessitano di cure post utilizzo
Ideale per chi: anche durante la masturbazione vuole sperimentare un piacere nuovo e naturale

Anelli fallici

Lo scopo di un anello fallico è quello di rendere l’erezione più virile e duratura.
Sex toys prettamente maschili sono molto piacevoli per il partner perché migliorando la stimolazione permettono di raggiungere insieme il culmine del piacere.
Esistono due tipi di anelli fallici:

  • Anelli vibranti, si caratterizzano per la presenza di un bussolotto vibrante che, durante il rapporto sessuale, stimola il clitoride e rilascia le sue vibrazioni anche su tutta la lunghezza del membro maschile, per sensazioni da brivido.
    Hanno forme disparate, arricchite anche da rilievi, ed il più delle volte funzionano a batteria.
  • Cockring, non vibrano, vanno indossati alla base del pene eretto e la loro aderenza impedisce il deflusso sanguigno garantendo maggiore turgore al pene. Questi sex toys sono considerati come un valido rimedio per limitare il fenomeno dell’eiaculazione precoce.
    Anche i cockring possono avere forme particolari, tutte mirate a regalare un piacere sempre maggiore.

Pro: facili da indossare e da usare
Contro: non è un sex toys molto versatile, quello descritto è il solo utilizzo possibile
Ideale per chi: vuole condividere il piacere con il partner in modo semplice ma coinvolgente

guida ai sex toys
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Preservativo rimasto dentro

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Anche a rischio di sembrare ripetitivi torniamo a ribadirlo: il miglior alleato del sesso sicuro e sereno è il preservativo!
Che sia classico, aromatizzato, stimolante, extra large o sottile...insomma di qualunque tipologia esso sia, il preservativo non può mai mancare quando si fa l’amore, per condividere solo piacevoli sensazioni con il partner, senza timori.
Sì - ancora una volta - è bene ricordare la sua funzione: oltre ad evitare gravidanze indesiderate, limita il rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale...e credete sia poco?
L’efficacia della sua azione dipende molto anche dal modo in cui viene indossato, ma cosa accade se il preservativo è rimasto dentro a fine rapporto?

preservativo rimasto dentro cosa farePerché può succedere che il preservativo rimanga dentro la vagina?

Non accade spesso, ma accade.
La possibilità che questo accada è connessa la fatto che, al termine del rapporto e quindi ad eiaculazione avvenuta, il pene subisce un naturale rilassamento: l’erezione viene meno ed il membro perde di volume.
Il preservativo quindi, nonostante sia della taglia giusta - esatto, occorre scegliere il profilattico della propria taglia, in base alla circonferenza del pene - perde la sua aderenza al pene e può succedere che si sfili e resti all’interno della vagina.
Ecco perché, terminato il rapporto, è fondamentale estrarre il pene quando è ancora turgido, tenendo il preservativo dalla base per scongiurare la fuoriuscita di sperma.

Come togliere il preservativo rimasto dentro?

Se, malauguratamente, non avete valutato tutti questi aspetti ed il preservativo è rimasto dentro la vagina non allarmatevi: la calma è sempre l’alleata numero uno in queste circostanze. Per prima cosa la donna dovrebbe rilassarsi e assumere una posizione comoda per cercare di estrarlo con cautela, se il preservativo è visibile.
Se invece non riuscite proprio a vedere il preservativo, contattare il ginecologo o recarsi presso un consultorio di zona è sicuramente la cosa più saggia da fare, forse l’unica: in seguito ad una visita e servendosi di uno strumento chiamato speculum, il medico sarà in grado, con molta facilità, di individuare ed estrarre il preservativo rimasto dentro senza incorrere nel rischio che si rompa e che delle particelle restino all’interno della vagina.

Il preservativo rimasto dentro può causare gravidanze non desiderate?

Questa è un’altra domanda importante e che sorge spontanea.
La risposta è: sì, può accadere. Lo sperma contenuto all’interno del profilattico può fuoriuscire se il preservativo ha subìto delle lacerazioni.
Comunicare immediatamente al medico l’accaduto vi permetterà di agire in tempo e di correre ai ripari: con buona probabilità, vi sarà prescritta la pillola del giorno dopo che sappiamo avere un raggio d’azione di più ampio respiro.

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